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Giorgio Orelli è stato uno dei maggiori poeti del secondo Novecento e un critico sensibile alle "fibre" del linguaggio dei classici e dei suoi contemporanei. Ora questo abbecedario, nato quasi per gioco da una proposta di Yari Bernasconi, ci appare come un breve ma appassionante avviamento alla sua opera letteraria. La forma dell'abbecedario si rivela congeniale a un autore che amava intrecciare il racconto della vita quotidiana con i più vertiginosi affondi nella tradizione poetica italiana e non solo italiana, le parole di Dante con quelle dei vecchi e dei bambini incontrati per via.